ErrorDay quinta edizione

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26-27 maggio 2018

Solo i vasi comunicano
Comunicazione ed errore

Incontro conviviale comico, molto serio
Sabato 26 maggio 2018 ore 18,00
Foyer Rossini e terrazzo del Teatro Comunale
Piazza Verdi, Bologna

Clelia Sedda presenta

Solo i vasi comunicano con interventi musicali di Roberta Giallo.
Ospite d'errore
Alberto Piancastelli
Parafrasi

 e Gianumberto Accinelli


Marco Beghelli 

Il bemolle e il beduro: errori sonori e strafalcioni verbali nella sedicente musica seria

Non esistono solo le stonature, prodotte cantando o suonando: con la musica si può sbagliare anche quando se ne parla (ma allora tanto vale stare zitti e ascoltarla...).  

Marco Beghelli insegna (non senza errori) materie musicali all’Università di Bologna, di cui nel secolo scorso fu saltuario studente.

 

Luca Marconi

Let me be misunderstood: la canzone come teatro di equivoci e illusioni 

Quando in una canzone un “io” si rivolge a un “tu”, a quale persona si riferiscono questi pronomi? Nel cercare (di solito inconsapevolmente) una risposta a una domanda del genere, le interpretazioni degli ascoltatori finiscono a volte per essere considerate come errori che “fraintendono”. Ma questi equivoci vanno davvero evitati, come una cinquantina d’anni fa implorava Nina Simone cantando Don’t let me be misunderstood, o sono una risorsa sulla quale, pur con qualche rischio, spesso fa affidamento il gioco simbolico di chi tenta di sedurci? 

Luca Marconi è un semiologo che insegna “storia della popular music” e “pedagogia musicale” al Conservatorio di Pescara, cercando una strada né apocalittica né integrata alla condivisione del piacere musicale.

 

Lorenza Franzoni

La collezione spagnola e il reliquiario privato

Vero e falso non possono vivere l’uno senza l’altro, altrimenti non potremmo nominarli. Tuttavia è sempre più difficile separarli nettamente nella complessità che si va complicando e questo non servirebbe a ristabilire la verità ma solo a chiudere il dialogo. I vasi comunicanti sono invece uno straordinario progetto politico naturale e annunciano con gravità il principio della ridistribuzione che renderebbe terra e società più eque.

Lorenza Franzoni milita nel Teatro dei Quartieri, nel Collettivo Tutteledirezioni, in Fragili Guerriere e in molte altre formazioni anche clandestine. Abita e lavora circondandosi di accessori introvabili che si è dovuta costruire da sola e che costituiscono la sua wunderkammer.

 

Francesco Alberoni, Cristina Cattaneo Beretta

Comunicazione e risonanza

La nostra comunicazione è efficace soltanto se l’altro è predisposto ad accoglierla, altrimenti il messaggio si disperde e si spegne, quando è rivolta a qualcuno con cui abbiamo in comune dei valori diventa energia ed esplode nell’altro il consenso, l’attenzione e l’emozione. 

La comunicazione apre al valore che non è linguistico, non è formale, non ha un prima e un dopo, un sopra e sotto, un dentro e un fuori, ma è come la luce, come l’amore.

Francesco Alberoni Laureato in medicina, ordinario di Sociologia a Milano, consulente di comunicazione strategica per Bassetti, Barilla e Merloni. È stato Rettore dell’università di Trento, e dello IULM di Milano, presidente della Associazione Italiana di Sociologia, della Rai Radiotelevisione Italiana e del Centro Sperimentale di Cinematografia. È stato editorialista di La Repubblica, de Il Corriere della Sera e ora de Il Giornale.
Autore di L’élite senza potere (1963), Consumi e società (1964), Movimento e istituzione (1977), 
Innamoramento e amore (1979), L’amicizia (1984), L’erotismo (1986), Genesi (1989), Ti amo (1996), Sesso e amore (2006), L’arte di amare (2012), Amore e amori (2016).
Cristina Cattaneo Beretta
Laureata in filosofia ed in psicologia a Pavia, psicoterapeuta, dottore di ricerca in filosofia delle scienze sociali e comunicazione simbolica, ha condotto studi sul linguaggio simbolico e il suo uso terapeutico (Il pozzo e la luna). Ha recentemente pubblicato con Francesco Alberoni L’universo amoroso.

  

Eugenio Alberti Schatz

Il brand e la buccia (di banana)

Piccolo viaggio fra alcune tipologie di campagne pubblicitarie clamorosamente sbagliate, o epic fail, per usare un termine corrente. Quando la campagna deve essere sospesa per la reazione inviperita del grande pubblico, si ricevono dure lezioni. I brand dovrebbero essere meno arroganti e retrivi. I tecnici pubblicitari dovrebbero essere meno addormentati e triviali. I consumatori dovrebbero prendere più consapevolezza del loro potere di orientare la comunicazione. Tutti dovrebbero ricordare che linguaggio e comunicazione – come ci fecero intendere Roland Barthes e Mario Perniola – se non adoperati con cura estrema, diventano fascismo.

Eugenio Alberti Schatz lavora da molti anni nel campo della comunicazione d’impresa e degli eventi. In parallelo, scrive di arte, fotografia e viaggi, e porta avanti una ricerca artistica che adotta stravolgendoli i paradigmi della pubblicità.

a seguire Aperitivo Sbagliato

Terrazza del Foyer Rossini

 

sabato 26 maggio 2018 

dalle ore 10,00 alle 19,00 

Biblioteca Salaborsa, piazza del Nettuno 3, Bologna

La riproducibilità dell’errore nell’opera d’arte

Un’operazione di recupero che parte dall’errore per farne qualcosa di unico. La svista come catalizzatore d’arte, l’errore come innesco dell’unicità, ma soprattutto il riciclo elevato a pratica artistica. Passa ai banchi di informazione della Biblioteca Salaborsa a prendere la tua copia gratuita tra i 50 manifesti celebrativi del compleanno della biblioteca, stampati sbagliati. L’artista Giuseppe de Mattia, ideatore del manifesto originario, ha personalizzato, corretto, numerato e autenticato di suo pugno le copie sbagliate in modo da farne un’edizione limitata e irripetibile e non darla così vinta alla vigilissima “Divina Improvvidenza (...) che regola tutti i nostri errori.” (Ennio Flaiano, Diario degli errori)

 

 

domenica 27 maggio 2018
ore 16,00 (prove ore 15,00) via Rizzoli, Bologna 

E naufragar m’è dolce in questi suoni

Interpretazione collettiva di

Les moutons de Panurge 

di Frederic Rzewski

a cura di Alessandra Giura Longo e Clelia Sedda

Les moutons de Panurge è un brano scritto dal compositore americano Frederic Rzewski nel 1969 per “un numero qualsiasi di musicisti che possano suonare una melodia e per un numero qualsiasi di non-musicisti che suonino qualsiasi cosa”.

Il titolo si ispira ad un episodio contenuto nel capitolo ottavo del Quarto Libro del Gargantua e Pantagruele di François Rabelais: Panurge, compagno di Pantagruele in un lungo viaggio per mare, si prende gioco del petulante mercante di bestiame Dindenault gettando in mare una pecora “urlante e belante” che aveva appena comprato.

Tutto il gregge, come da abituale comportamento ovino, imita la pecora natante urlando e belando, trascinando con sé fuori bordo il mercante ed i suoi servitori che cercano invano di evitare il disastro.

Nella lingua francese l’espressione “come le pecore di Panurge”, è ancora oggi in uso per indicare il comportamento gregario delle masse poco intelligenti che seguono un improvvisato leader senza motivo, anche verso il naufragio. In poche parole quello che in italiano chiamiamo comportamento “da pecoroni”, fonte ineguagliata di madornali errori collettivi.

Rzewski chiede agli interpreti musicisti di suonare a velocità piuttosto sostenuta (e in costante accelerando) una melodia di 65 note come in un gioco, secondo lo schema dato. 

I non musicisti seguono lo stesso schema eseguendo solo il ritmo della melodia su piccoli strumenti a percussione e oggetti di ogni tipo che facciano un bel suono, come una pentola, un fischietto, un giocattolo, un pezzo di legno, un bicchiere, una gabbia per gli uccelli, un tagliauovo ecc.

 

Musicisti: portate un leggio, quattro mollette da bucato (per il vento!) e uno strumento musicale.

Ai partecipanti sarà inviata la partitura per posta elettronica (info@errorday.it).

 

I non musicisti riceveranno una partitura grafica di facile ed immediata lettura (info@errorday.it).

 

Nota: se volete portare uno strumento che necessiti di energia elettrica (chitarra, basso, tastiera ecc…) procuratevi un amplificatore a batteria.